Il rompicapo di Maury Island
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- Creato Venerdì, 16 Dicembre 2011 19:27
- Published on Venerdì, 16 Dicembre 2011 19:27
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Il 21 giugno del 1947, tre giorni prima del famoso caso Arnold che apre la saga dei dischi volanti, da Tacoma Harbor (Washington) giunge la notizia che due membri della Guardia costiera locale, Fred Crisman e Harold Dahl avevano effettuato uno straordinario avvistamento. Quella mattina Dahl, accompagnato dal figlio, due uomini di equipaggio ed il suo cane, stava navigando nei pressi di Maury Island a circa tre chilometri da Tacoma. Il cielo era coperto. All'improvviso, da un banco di nuvole sbucarono sei velivoli che vennero descritti come delle ciambelle con un diametro di una trentina di metri. Questi velivoli si abbassarono fino a circa 150 metri dal pelo dell’acqua. Gli oggetti, di struttura metallica, erano dotati di oblò tutto intorno alla circonferenza ed possedevano un foro centrale. Uno di essi sembrò avere un’avaria mentre gli altri cinque oggetti giravano attorno come per verificarne le condizioni. Dopo qualche minuto, dal foro dell’oggetto cominciarono a cadere leggere lastre metalliche, come dei fogli di carta. Subito dopo lo stesso oggetto scaricò dal foro centrale detriti di materiale incandescente come pietre laviche. Alcuni di essi colpirono l’imbarcazione ferendo il figlio di Dahl e colpendo a morte il cane. Dopo che la pioggia di detriti cessò, tutti i velivoli presero quota e si dileguarono a velocità fantastica. Dahl riuscì a scattare delle foto e recuperare parti del materiale caduto appena questo si fu raffreddato sulla sua imbarcazione. L’avvistamento di Maury Island è probabilmente il primo rompicapo ufologico dove si mescolano fatti e circostanze sulle quali incombono seri dubbi di attendibilità. Tanti sono gli episodi e gli intrecci che fanno del caso Dahl un vero e proprio giallo. Al termine tenteremo di trovare quale delle tante ipotesi che si sono avanzate negli anni, risulta la più convincente per far luce sul caso. La notizia dell’avvistamento giunse, dopo qualche giorno, al direttore della neonata rivista esoterica Fate magazine, Ray Palmer che era stato poco prima il direttore della famosa rivista Amazing stories.
Palmer aveva già contattato Kenneth Arnold per pubblicare un articolo sul suo avvistamento. In questa occasione, con ciò che si sarebbe rivelata un'abile mossa editoriale e dietro il rimborso delle spese, Palmer ottenne con non poche difficoltà la collaborazione di Arnold per indagare, per conto della rivista, su questo interessantissimo caso.
Nel luglio del '47 Arnold si recò a Tacoma e cercò quel certo Harold Dahl, testimone dei fatti accaduti il mese precedente. Lo trovò e dopo alcuni tentativi per superare le reticenze del Dahl, i due si incontrarono presso l’ufficio del testimone luogo in cui Dahl consegnò ad Arnold un piccolo frammento delle scorie che gli piovvero sulla testa il giorno dell’avvistamento.
Il giorno seguente Arnold ebbe l'incontrò con l'altro teste, Fred Crisman. La sera del 29 luglio 1947, nella camera dell'hotel che ospitava Arnold a Tacoma, si tenne un ulteriore incontro al quale erano presenti oltre ad Arnold, Crisman, Dahl, anche E. J. Smith, pilota dell'United Airlines, anche egli testimone di un avvistamento ed amico di Arnold, il quale lo aveva chiamato a supportarlo nell’indagine. All’incontro vennero presentati altri reperti recuperati tranne le foto che, a detta di Crisman, erano state smarrite.
Da alcuni resoconti di Arnold, successivi alla vicenda, si evince tutta l’ambiguità che mostrava il caso e le testimonianze a corredo: Arnold ebbe l’impressione di trovarsi egli stesso sotto esame, come se venisse usato per carpire informazioni in suo possesso circa i piatti volanti.
A contribuire ad ingarbugliare ulteriormente la matassa fu un certo Ted Morello dell’United Press che informò Arnold di essere a conoscenza, tramite un confidente anonimo, di ogni sua mossa e dei contenuti delle conversazioni avute con i testimoni, tant’è che Arnold, aiutato da Smith, rovistò la camera d’albergo nella vana ricerca di microfoni collegati a registratori (di possono escludere le microspie che furono utilizzate per prime dagli agenti della Gestapo a partire dal 1940 ma erano di dimensioni ragguardevoli e custodite in valigette).
A Dahl, qualche giorno dopo l’avvistamento, capita un ulteriore episodio misterioso. Si presenta a casa sua, un uomo di corporatura robusta che gli propose una colazione per parlargli di una questione. Harold Dahl accetta anche perché il personaggio aveva tutta l’aria di essere un agente o comunque persona al servizio di qualche ente governativo. La sua particolarità era che indossava un abito nero. Durante la colazione, con stupore di Dahl, l’uomo sembrò conoscere molto bene la storia di Maury Island benché il testimone non avesse dichiarato pubblicamente alcuni dei dettagli che il suo interlucore conosceva molto bene. Quest’ultimo, nel congedarsi da Dahl gli consigliò di non parlare troppo di ciò che aveva visto al fine di non evitare sgradevoli conseguenze sia per lui che per la sua famiglia. Dahl considerò quel commiato come una chiara minaccia che produsse le ritrosie che ebbe nei confronti di Arnold nelle frasi preliminari dell'intervista.
Dopo che anche Arnold ricevette alcune telefonate anonime che gli consigliavano di lasciar perdere tutta la faccenda, questi informa degli eventi il tenente Frank Brown dell'USAF intelligence nella base di Hamilton (California ) con cui aveva avuto contatti al tempo del suo avvistamento. Il 31 luglio il tenente Brown, accompagnato dal capitano William L. Davidson atterra alla base di McChord ed, una volta giunti a Tacoma, incontra Arnold e i testimoni. I due ufficiali esaminarono i reperti e ne prelevano alcuni campioni per analisi più approfondite. Dopo che Brown e Davidson ripartono dalla stessa base con un B-25 dell’USAF, insieme ad una valigetta con materiale classificato, accade un fatto tragico. L’aereo poco dopo il decollo subì un'avaria ad un motore e si schiantò al suolo nei pressi di Kelso (Washington). I due agenti furono tra le vittime del disastro. Il giorno dopo la stampa riportò la notizia, non escludendo la tesi del complotto. Le risultanti dell’inchiesta avviata dopo il sinistro sia dall’USAF che dal FBI non verranno mai rese note. Anche il caso di Harold Dahl viene archiviato dal Project Sign, la commissione di studio istituita per le indagini sui velivoli misteriosi che pervenivano all’aeronautica militare americana.
Il Rapporto di Maury Island è da considerarsi una pietra miliare della storia dei dischi volanti. Vi sono quattro elementi che lo differenziano dagli altri avvistamenti che furono segnalati all’epoca. Il primo è la presenza di tracce e di reperti fisici su cui poter effettuare delle analisi di laboratorio e non solo della testimonianza degli osservatori. Un altro elemento è che per la prima volta si denuncia la presenza di sedicenti personaggi che, dopo alcuni avvistamenti di un particolare interesse e stranezza, avrebbero avvicinato i testimoni oculari al fine di distoglierli dal raccontare quanto avevano visto. La prerogativa principale che li accomuna è l’abbigliamento scuro tanto che nella storia dei dischi volanti sono stati indicati con la sigla MIB (Man in black). Il rapporto di Maury Island di fatto ne ha aperto la saga.
Un altro elemento importante, che accompagnerà tutta la storia fin ad oggi degli oggetti volanti non identificati, è la teoria del cover-up, una sorta di disegno politico ordito principalmente dai servizi segreti militari, per nascondere la verità sul fenomeno UFO. Ma l’elemento più importante che si riscontra nell’avvistamento di Harold Dahl e che inficia anche sui primi tre, è che il tutto non è stata altro che una truffa. Ciò che viene considerato come uno dei casi più eclatanti della storia dei dischi volanti non fu altro che una mistificazione che, con alcuni eventi del tutto casuali, assunse i connotati di una vera e propria spy-story. La verità sulla storia viene rivelata solo nel 1956 nel libro del capitano Edward J. Ruppelt, The Report on Unidentified Flying Objects, che scrisse appena andato in pensione, sebbene ancora oggi molti si ostinino a considerare il Dahl Report come una storia realmente accaduta, anzi, la ritengono autentica e assoggettata a quel piano di cospirazione che verrebbe mantenuto nei riguardi del fenomeno UFO. Dal testo di Ruppelt si evince che sia Crisman che Dahl non facevano parte della Guardia costiera ma recuperavano legname galleggiante al largo di Tacoma Harbor per rivenderlo. Non vi fu né l’avvistamento, né intervento di alcun “uomo in nero” e le telefonate minatorie nei confronti di Arnold erano state organizzate dagli stessi protagonisti per rendere più intrigante tutta la faccenda. I due agenti dell’USAF che perirono in circostanze del tutto fortuite, si erano subito resi conto della beffa ma avevano evitato di mettere in cattiva luce Arnold, ed erano consapevoli che sia quest’ultimo che l’amico pilota, erano solo vittime del tranello. Negli anni a seguire la figura di Crisman viene sempre più delineandosi come quella di un personaggio che tentava, con espedienti spesso illeciti, la scalata del successo senza troppa fatica, né particolari capacità, a parte la scaltrezza. Ma questa è un’altra storia.
Un’interessante ipotesi fu messa in campo dal giornalista newyorkese John Keel secondo la quale Dahl fu testimone di un episodio che con i dischi volanti non c’entra nulla, ma tale argomento venne utilizzato efficacemente per depistare la curiosità dei reporter dell’epoca. Secondo Keel la Commissione per l’Energia Atomica (EAC) che si trovava a Hanford (Washington), in quel periodo stava raffinando plutonio. In uno dei voli che trasportavano le scorie radioattive, uno degli aerei ebbe qualche problema tecnico e dovette liberarsi dell’imbarazzante carico che finì sia sull’imbarcazione di Dahl che su tutta la spiaggia di Maury Island.
A questo punto Keel ipotizza, anzi ne è certo, che agenti dell’AEC, ente che ne possedeva molti e ben addestrati, più della neonata CIA, cominciarono un'attività di depistaggio nei confronti di possibili testimoni dell’accaduto essendo stato commesso un vero atto criminale. Dahl venne avvicinato da uno di essi per mettergli paura. Anche le esperienze fatte da Arnold trovano giustificazione sul cover-up prodotto dall’EAC.
Anche sulla morte dei due agenti dell’USAF si addensano, con questa ipotesi, le nubi nere del complotto.
Anche la figura controversa di Crisman, che più analisi storiche sul caso ipotizzano l’appartenenza dell’uomo a qualche organizzazione legata al controspionaggio, non è del tutto assurda. Crisman era stato pilota militare e all’epoca era sovente l’utilizzo di ex militari per il loro reclutamento nelle organizzazioni di intelligence più o meno segrete. Lo stesso Crisman, ma tale episodio è probabilmente casuale, finisce tra gli interrogati, ma subito scagionato da qualsiasi implicazione, dal procuratore Jim Garrison durante l’inchiesta sull’assassinio del Presidente J.F. Kennedy.
Pochi dubbi permangono sul fatto che Crisman conoscesse Ray Palmer attraverso le riviste di science fiction tanto che è stato supposto da molti commentatori, che lo stesso Palmer, per aumentare le tirature delle sue pubblicazioni, avesse architettato tutta la vicenda con l'aiuto di Fred Crisman, compreso il coinvolgimento dell’ignaro Arnold che risultava estremamente propizio allo scopo essendo conosciuto come "l'uomo dei piatti volanti".
Bibliografia:
Edward J. Ruppelt, The Report on Unidentified Flying Objects, AN Ace Book, 1956
Renato Vesco, Intercettateli senza sparare - Ed. Mursia, 1968
John Burford, Stati Uniti occidentali, 1947: l'inizio in 1947: come tutto cominciò - Documenti UFO N° 14- Luglio 1997 - Ed. UPIAR
John Keel, L'affare di Maury Island in 1947: l'inizio in 1947: come tutto cominciò - Documenti UFO N° 14- Luglio 1997 - Ed. UPIAR